Animali selvatici in città

In natura
Gli animali selvatici a Milano sono in progressivo aumento. Nella nostra città trovano cibo, protezione, luoghi dove riprodursi, temperature invernali più miti che in campagna. Impariamo  a conoscerli, ad apprezzarne la bellezza e la compagnia che ci possono dare.

Nelle case
Da tempo nelle case dei milanesi, accanto a cani e gatti, troviamo altri animali non domestici: uccelli, pesci, tartarughe, conigli, furetti, cani della prateria ecc. Avere in casa un animale è una scelta - non un obbligo - che va fatta in modo consapevole, assumendosi l’impegno di cura dell’animale per tutta la sua vita ed essendo certi di avere tutte le informazioni necessarie per gestirlo nel modo più corretto, rispettando il suo benessere. Quando mancano questi due requisisti,  accade troppo spesso che l'animale venga abbandonato di fronte all'insorgere di difficoltà tanto inaspettate quanto prevedibili.

Prime regole di comportamento:

  • non lasciamo rifiuti alimentari nelle strade. Con i rifiuti, cornacchie e piccioni aumentano in modo eccessivo
  • non diamo cibo agli animali selvatici: nuociamo alla loro salute e ne cambiamo il comportamento
  • impariamo a osservare e conoscere le specie che popolano parchi e giardini di Milano
  • rispettiamo non solo gli uccelli ma anche i loro nidi
  • non abbandoniamo mai un animale: si compie reato e lo si condanna a morte quasi certa.

In questa pagina ti offriamo una panoramica delle specie selvatiche più diffuse nel contesto urbano e dei problemi, veri e presunti, che si generano in presenza dell'uomo.

Le specie autoctone sono quelle da "sempre” presenti in Italia, le specie alloctone, dette anche esotiche o aliene, derivano da soggetti introdotti in Italia in tempi recenti dall’uomo, in modo volontario o casuale.

Particolarmente problematiche sono le specie alloctone invasive, cioè quelle che si espandono fortemente nell’ambiente in cui sono state introdotte a causa dell’assenza di nemici naturali e che possono provocare danni.

A Milano non ci sono animali selvatici pericolosi. Qualche animale potrebbe sembrare vagamente pericoloso, ma è sufficiente conoscere il suo comportamento per eliminare qualsiasi pericolosità.

Alcuni cittadini hanno per esempio sperimentato un atteggiamento ostile delle cornacchie nei confronti dei loro cani, ma non si tratta di aggressività. Altri provano paura nei confronti delle nutrie, assimilandole a grandi topi aggressivi. Nulla di più falso: sono animali erbivori molto mansueti.

Vespe, bombi e api non sono pericolosi, ma non vanno avvicinati senza precauzioni. Più pericolosi i calabroni, per la loro maggiore aggressività e per la quantità maggiore di veleno che iniettano con la puntura. Tutti questi insetti possono però provocare in alcune persone reazioni allergiche che vanno trattate prontamente.

Il cane e il gatto sono stati modificati nei secoli dall’uomo per vivere nelle nostre case. Gli animali selvatici non hanno mai subito questo processo e quindi non sono adatti per vivere nelle nostre case. Soffrono e, in molti casi, sono di difficile gestione.

Il coniglio e la tartaruga acquatica sono spesso considerati perfetti per i bambini e per l’appartamento. Nulla di più sbagliato. La prova evidente è che spesso, dopo i primi mesi di entusiasmo, sono abbandonati perché difficili da gestire.

Un'importante norma da seguire prima di portare a casa un nuovo "amico", ancor più se appartenente a una specie non comune per il nostro habitat domestico, è quella di farci consigliare da esperti interessati al benessere degli animali e non al loro commercio. Le abitudini ed esigenze degli animali che scegliamo potrebbero rivelarsi incompatibili con la vita in appartamento; le loro dimensioni potrebbero crescere in maniera inaspettata (vedi le tartarughe d'acqua). Anche la lunghezza della loro vita va presa in considerazione, poiché comporterà un impegno altrettanto lungo da parte nostra.

Una recente legge Comunitaria chiede l’eradicazione delle specie più invasive, un intervento però praticamente impossibile quando, come nelle specie trattate nel manuale, i soggetti sono ormai presenti in grandi numeri.

Il cittadino deve però contribuire al controllo di queste specie non offrendo cibo a questi animali (scoiattolo grigio, parrocchetto dal collare) e non rilasciandoli nell’ambiente (tartarughe palustri).

A Milano nidificano tre specie di rondoni o Apodidi: rondone comune, rondone pallido e rondone maggiore. Sono tra gli uccelli meglio adattati agli ambienti urbani e ogni anno, tra metà marzo e aprile, tornano a nidificare nella nostra città dopo aver trascorso i mesi invernali volando senza sosta negli areali di svernamento africani.

A differenza delle specie che nidificano nella vegetazione e ricostruiscono la loro dimora ogni primavera, i rondoni nidificano all'interno di cavità, fessure, nicchie, buche pontaie, coppi e cassonetti delle tapparelle di edifici storici e moderni e li riutilizzano nel corso degli anni.

Ecco perché, in caso di interventi che - per ragioni progettuali - debbano occludere spazi che ospitano nidi di rondone, si dovranno apporre altrettanti nidi artificiali come compensazione. Per maggiori informazioni sull'elaborazione e lo sviluppo di progetti edilizi che riscontrano tale necessità si consiglia di consultare le indicazioni riguardanti l'applicazione del regolamento.

La compensazione dei nidi non costituisce soltanto una buona pratica, bensì una disposizione del Regolamento comunale di tutela degli animali. A rafforzarla provvede inoltre una legge nazionale, che protegge questi volatili e le loro uova.

Dove sono le colonie a Milano?
Un elenco aggiornato, con il posizionamento degli edifici, è consultabile su una mappa di Google

Dobbiamo sempre informarci sulle necessità di vita di qualunque animale acquistiamo, adottiamo o riceviamo in regalo, per rispettare le sue esigenze e le nostre.

Le tartarughe d'acqua, vendute neonate e di facile gestione, crescono molto in fretta, rendendo a volte faticoso il loro mantenimento, soprattutto in appartamento. Oggi le tartarughe del genere Trachemys (tartaruga palustre americana, dette anche dalle orecchie rosse o dalle orecchie gialle) rientrano per legge tra le specie invasive  perché sono state rilasciate in natura da molti cittadini, pensando erroneamente di dare loro una loro vita migliore (spesso invece muoiono), e ora danneggiano  i nostri ecosistemi naturali
(Per approfondire, vedi qui sotto in Allegati il "Manuale animali selvatici in città"). 

Ma cosa fare quando si è in grande difficoltà nel continuare a tenere la tartaruga d'acqua in casa?

Non certo abbandonarla in natura!

Valuta tutte le soluzioni possibili, per te o tra amici e parenti, in modo da dare una continuità alle cure che le stai fornendo, garantendole prospettive di vita adeguate.

Se questo ti è realmente impossibile, contatta via mail il Comune di Milano (SBQV.GaranteAnimali@comune.milano.it), indicando il tuo nome e cognome, motivazione, una chiara fotografia dell'animale, dimensioni e dove lo tieni.

Aggiornato il: 11/11/2024

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